TERAMO – C’è una guida teramana nell’organizzazione degli aiuti umanitari in Mozambico, dove la Protezione civile nazionale e la Croce Rossa Italiana stanno sostenendo l’assistenza sanitaria e la ripresa dopo le devastazioni del ciclone Idai. Il coordinamento del Campo emergenza di Beira è stato affidato a Pierluigi De Ascentiis, Emergency manager e responsabile del polo logistico della Cri di Avezzano, e un bagaglio di esperienza in campo internazionale dai Balcani al sisma aquilano e del centro Italia. De Ascentiis concluderà a giorni la sua missione di oltre un mese in Africa Meridionale, dopo aver portato a termine l’allestimento e la successiva consegna in donazione dell’Emt2, un Emergency medical team di secondo livello. Si tratta di una struttura sanitaria campale, dotata di due sale operatorie, due ambulatori, un laboratorio analisi e una radiologia portatile del valore di circa due milioni di euro: il ministero della salute lo ha affidato alla Protezione civile che proprio ieri, nel corso di una cerimonia ufficiale con le autorità di Maputo, l’ha consegnato alla popolazione locale.
"L’esperienza che stiamo conducendo quaggiù – spiega al telefono De Ascentiis – è di profondo impegno per sostenere ad esempio un ospedale, quelo di Beira, che è stato distrutto in gran parte dal ciclone e ha soltanto il pronto soccorso funzionante. Noi della Croce Rossa ci siamo alternati in diversi team per affiancare il personale medico locale che poi dovrà utilizzare queste strutture portate dall’italia e che sono state di fondamentale aiuto per superare l’emergenza". La presenza italiana è stata subito richiesta, sia come presenza con la struttura sanitaria e il personale addetto (medici ed infermieri) ma anche come tenici che fanno parte della struttura internazionale della Federazione della Croce Rossa internazionali, installata presso l’aeroporto, con professionisti di 20 Paesi. "Il nostro personale della Croce Rossa è sempre in prima linea – racconta De Ascentiis -, la formazione e la mission ci rendono protagonisti nell’assistenza ad una popolazione che è in grosso ritardo nell’organizzazione sociale, in un Paese già provato dalla profonda povertà della sua gente, dove lo stipendio medio di una commessa è di 100 euro e mancano i servizi essenziali". Qui la Cri ha inviato da subito un team di 19 persone alla fine di aprile, per una missione che si concluderà il 30 giugno. Un apporto significativo viene offerto anche all’assistenza dei volontari e delle Ong, del Cuam e di Medici senza frontiere presenti sul posto, qualora avessero bisogno di soccorso sanitario: italiani e portoghesi su questo fronte sono il riferimento principale.